Più di duecento azioni esecutive devono ancora essere scritte per adottare tutte le misure contenute nella lottaMalattia di coronavirusDa Cora Italia a Decreto di agosto. Risorse assegnate da Governo Per combattere l’emergenza, ma ancora risoluta per il ritardo nella pubblicazione dei decreti di secondo livello, che ammontano a diversi miliardi. Cura Italia, approvata a marzo, richiede 34 azioni, 24 delle quali finora approvate. Il decreto di reboot ha bisogno di molto di più, di cui 137 secondo i dati più recenti trattati da Openpolis, l’organizzazione che si occupa di trasparenza nella pubblica amministrazione, 52 hanno ricevuto il via libera, in aumento l’11 settembre.
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Altra tessera: il decreto augusteo, passato alle Camere, ha visto passare i decreti esecutivi da 37 (uno solo è stato mandato il 12 ottobre) a circa il triplo. Attenzione anche al Decreto di Semplificazione (38 Decreti Dirigenti non ancora elaborati) e al Decreto di Liquidità (8 provvedimenti necessari, di cui non si ha ancora traccia). In generale (anche considerando che la conversione del decreto di agosto si è appena conclusa e quindi il tempo oggettivo rimasto poco) si parla di oltre 300 procedure passate, di cui meno di un terzo (77) finora emanate. I ministeri si occupano principalmente dei decreti esecutivi e delle misure necessarie per integrare gli effetti delle leggi che organizzano lo Stato.
Le scadenze
Alcune di queste misure hanno una scadenza da rispettare che spesso non viene rispettata, mentre altre non hanno una scadenza entro la quale dovrebbero vedere la luce. Alla data del 30 luglio, data in cui è stato aggiornato il più recente monitoraggio del Governo sull’Ufficio del Programma di Governo, le disposizioni riguardanti Cura Italia non sono state approvate e sono già scadute, in merito al decreto di reintervento, il tempo è trascorso. Dato fino a 17 decisioni esecutive. Solo un terzo delle procedure richieste da Simplification and Liquidity Dl non ha data di scadenza. Ma dove si concentrano i ritardi? Openpolis calcola anche che il Ministero dell’Economia dovrebbe terminare di preparare una ventina di misure per attuare le norme previste nello stato di emergenza epidemica, quelle per le infrastrutture di oltre 30, una quindicina di misure per lo sviluppo economico, come molte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, una decina per l’interno .
La fondazione fa riferimento ad una serie di decreti tardivi che non sono ancora stati effettivamente adottati sul sito web del Government Program Office: si va da quelli relativi alla fissazione di standard e modalità per l’erogazione di contributi a fondo perduto alle aziende del settore dello spettacolo e del tempo libero, a quelli destinati alla distribuzione del fondo dei Comuni particolarmente colpiti. Dall’emergenza sanitaria da Covid-19 nella Presidenza del Ministero dell’Interno, al Mipaaf secondo gli standard, le modalità e l’ammontare del contributo da versare alla ristorazione di filiera, al Massachusetts Institute of Technology per concordare le linee guida per l’indagine sullo stato di conservazione dei tunnel lungo la statale e le autostrade gestite da Anas . La decisione esecutiva deve essere pubblicata entro un massimo di 45 giorni per attivare il piano di cashback a sostegno dei consumi e dei pagamenti elettronici.
ritardo
Ritardi nei decreti travel executive che bloccano le risorse che il governo ha deciso di mettere sulla buona strada per combattere l’emergenza innescata dal virus Covid-19, ma c’è da dire che solo una parte degli stanziamenti previsti nei decreti esaminati richiede misure di secondo livello per il decollo delle spese. Il Government Program Office prende come esempio il Decreto Cura Italia e mostra che l’83% delle somme stanziate per il 2023 da Cura Italia si basa su norme di auto-applicazione, mentre il 17% dello stanziamento (circa 4 miliardi di euro) necessita di un provvedimento esecutivo: al 30 luglio sono state emanate decisioni ministeriali. Ciò che non è stato ricevuto in vigore in questo caso sarà di circa 1,2 miliardi di euro.
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